Tinder, Hinge, Bumble e le altre: le dating app funzionano ancora?

Tinder, Hinge, Bumble e le altre: le dating app funzionano ancora?

Tinder, Hinge, Bumble e le altre: le dating app funzionano ancora?


Effettivamente, alcuni tentativi sono stati fatti. Al di là delle varie funzionalità che Proseguono a venire aggiunte, sono le app stesse che cercano di diversificarsi: su Bumble solo le donne possono iniziare la conversazione (un modo per limitare le molestie), Hinge punta su chi è in cerca di una relazione duratura, Ilios usa l’astrologia per aiutarci a trovare la persona più adatta, Snack è basata sulle chat via video, Raya è per un pubblico d’élite e così via.

Ritorno alla realtà

E se invece questa differenziazione – che ha lo scopo di attirare un pubblico stufo dei soliti “occhiali da sole e addominali” o “bikini sulla spiaggia” di Tinder – fosse inutile? Se semplicemente stessimo tornando a preferire gli incontri che avvengono nel mondo reale? È per questa ragione che una piattaforma relativamente nuova come Thursday sta cercando di combinare la socialità offline con l’abitudine ormai diffusa di utilizzare la dating app. Thursday rende infatti possibile ottenere i match e scriversi un solo giorno alla settimana (il giovedì, per l’appunto). Se non si approfitta subito dell’occasione, i match e i messaggi vengono cancellati e si perde ogni possibilità di conoscersi: un modo per incentivare le persone a passare all’azione, riducendo il tempo trascorso inutilmente su queste applicazioni.

Sempre Thursday ha inoltre iniziato a organizzare incontri dal vivo a cui partecipano solo persone single. Non si tratta di speed dating o altri eventi un po’ imbarazzanti, ma di serate in locali normali in cui, però, sono tutti single: “Non ci sono bizzarre attività per rompere il ghiaccio e nessuno incentiva a fare qualcosa”, spiega il CEO di Thursday Matt McNeill Love. “È semplicemente più facile approcciare qualcuno quando sai che si è tutti single e tutti lì per la stessa ragione”. E questo vale a maggior ragione in un periodo in cui, a torto o a ragione, molte persone affermano di sentirsi a disagio nel “provarci”, per il rischio di avere comportamenti sgraditi o considerati fuori luogo.

Gli eventi dal vivo per single di questo tipo stanno in effetti aumentando drasticamente: secondo la società di vendita biglietti Eventbrite, il numero nel Regno Unito è raddoppiato rispetto a prima della pandemia, e anche a Milano basta dare una rapidissima occhiata su Google per trovare chi organizza incontri per single.

Inevitabile, in una società, come quella occidentale, in cui le persone che vivono da sole sono in costante crescita (nelle grandi città hanno ormai doppiato il numero di coppie) e in cui sempre più persone preferiscono mantenere la propria autonomia invece di instaurare relazioni durature. Insomma, il panorama è in costante mutamento ma offre comunque una certezza: online, offline o in modalità ibrida, con scopi e desideri diversi, le persone continueranno a cercare modi per conoscersi. La relazione spesso frustrante, e quasi da collezionismo di figurine, che negli scorsi anni abbiamo instaurato con Tinder e le altre dating app sembra però, per molti, essere giunta al capolinea.



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di Andrea Daniele Signorelli www.wired.it 2023-12-26 12:00:00 ,

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